PRIMA FONDAZIONE, I. Asimov - Recensione
- rossanazancanaro

- 25 ott 2019
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 12 dic 2024

Autore: Isaac Asimov
Vuoi leggerlo? Eccolo!
Genere: Fantascienza
Numero pagine: > 500
Tempo e spazio: Spazio; 50.000 anni dopo la scoperta dell’energia atomica
Età di lettura: Qualsiasi
Trama: Primo volume del Ciclo delle Fondazioni, “La Prima Fondazione” si basa sulla figura del matematico ed esperto in psicostoria Hari Seldon. Grazie a questa scienza egli prevede entro cinquecento anni la caduta della città di Trantor e dell’Impero a cui fa da capitale, affermazione che ne causa l’esilio ai confini dell’Impero. Il romanzo percorre e racconta gli avvicendamenti politici del pianeta Terminus sul quale fu esiliato Seldon assieme alla sua comunità scientifica, è diviso in cinque parti, attraversa tre crisi dette Crisi Seldon, e narra i primi duecento anni della storia delle Fondazioni.
Recensione: Asimov è considerato il padre del genere science-fiction, ma “Il ciclo delle Fondazioni”, e quindi anche “Prima Fondazione”, potrebbe essere definito più un romanzo di fantastoria o di fantasocietà (termini che mi sono permessa di prendere in prestito da una recensione di Fosco Del Nero). Mancano infatti gli aspetti più caratteristici della fantascienza, quali l’avventura, i viaggi, gli alieni, a favore invece di un percorso all’interno della politica di Terminus e di tutti i pianeti che gli stanno attorno. Oltre ad Hari Seldon non vi sono personaggi fissi, si passa da un dittatore a un rivoluzionario, da un politico all’altro, viaggiando tra le loro strategie e scoprendo man mano quanto Seldon avesse previsto di tutti gli accadimenti che si susseguono.
Tecnologia e accurate descrizioni di città e pianeti fantastici sono il tema secondario del romanzo, aspetti che si avvicinano di più all’idea tradizionale di fantascienza che abbiamo.
Non mentirò, è questo un romanzo di non semplice lettura. Cercate azione, avventure, viaggi e scorribande in stile Star Trek? Non ne troverete un gran che. La “Prima Fondazione”, così come i volumi successivi, è un romanzo descrittivo, che si basa su uno stile cadenzato e sì, a volte piuttosto pesante. Ciononostante la capacità di Asimov di inventare città, popoli, mondi, interi pianeti, ma non solo: anche discipline scientifiche e politiche complesse è ipnotica. Non si può fare a meno di ammirare il suo stile letterario e la sua mente, man mano che ci si immerge in questo mondo fantastico del futuro che alla fine ci sembrerà davvero esistente, tanti sono i particolari creati dall’autore.
Ultima curiosità: un elemento sul quale non ho potuto fare a meno di interrogarmi è la totale mancanza, nei primi due terzi del libro, di qualsiasi citazione a personaggi femminili. Non solo non ci sono matematici o generali donne, ma mai viene menzionata nemmeno una moglie o una madre. Le cose cambiano proseguendo nella lettura, ma la curiosità rimane!
Perché leggerlo? Perché è pietra miliare e colonna portante del fantascientifico, ed è da leggere se si ama questo genere!
Perché se si vuole fare un viaggio nel futuro, questo romanzo è una navicella perfetta!
Perché è un classico.
Perché è geniale, super dettagliato e molto interessante.
Perché non leggerlo? Perché se cerchi una lettura leggera non fa per te.
Perché se vuoi azione e avventura non ne troverai quante speravi.
Perché se ciò che cerchi è una lettura “per liberare la mente” non è per niente adatto!
Perché se ti annoia il genere classico… non fa per te.




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