TEDDY, J. Rekulak - Recensione
- rossanazancanaro

- 29 mar 2023
- Tempo di lettura: 4 min
Aggiornamento: 12 dic 2024

Autore: Jason Rekulak
Vuoi leggerlo? Eccolo!
Genere: Thriller, Horror
Numero pagine: 416
Tempo e spazio: Spring Brook, New Jersey; presente.
Età di lettura: 14+
Trama: Mallory Quinn, ventenne in riabilitazione dalla droga, ottiene lavoro presso la famiglia Maxwell come babysitter di Teddy, il loro bambino di cinque anni: intelligente e curioso, Teddy ama disegnare qualsiasi cosa, compresa la sua strana amica immaginaria Anya. All’apparenza tutto è perfetto: Mallory e Teddy vanno d'accordo, i Maxwell sono gentili e comprensivi, le giornate trascorrono tra giochi, pisolini e bagni in piscina. Fino a quando i disegni di Teddy cominciano a diventare sempre più strani, cupi, quasi macabri. Per Teddy è colpa di Anya, è lei a dirgli cosa rappresentare e a guidare la sua mano. Qualcosa non va, e Mallory sembra l'unica a preoccuparsi... così inizia a indagare per scoprire la verità.
Recensione: Teddy è un thriller narrato in prima persona mediante la voce della protagonista, Mallory Quinn; è lei che ci guida verso la ricerca della verità riguardo il mistero di Anya e degli inquietanti disegni di Teddy, passando attraverso sentieri tortuosi e spesso enigmatici. Il puzzle diventa chiaro solamente alla fine, con l'ultimo, straordinario colpo di scena.
Il mistero è il cardine della narrazione: per tutto il tempo collezioniamo indizi assieme a Mallory e il suo amico Adrian, mentre gli elementi sovrannaturali disseminati qua e là donano quel brivido da horror. Io, per mio gusto personale, non avrei disdegnato un po' di paura in più... ma anche così risulta ben dosata!
Menzione d'onore all’idea di inserire i disegni di Teddy tra le pagine quando vengono descritti: è geniale, dona un tocco davvero originale e coinvolgente al libro.
La trama tiene incollati alle pagine anche grazie alla narrazione scorrevole e allo stile piuttosto lineare, forse fin semplice a volte, nonostante mi renda conto sia necessario per adattarsi alla “voce mentale” di una ragazza giovane come Mallory.
Pressoché tutto il romanzo si svolge nello stesso luogo, il ricco sobborgo di Spring Brook, le cui descrizioni ho trovato leggermente limitate. Ho avuto l’impressione che alcuni ambienti, come l’interno della casa dei Maxwell oppure il bosco che circonda la stessa, siano stati mostrati un po’ superficialmente, rendendomi difficile creare un’immagine mentale completa dove far muovere i personaggi. Mi riferisco principalmente a descrizioni sensoriali. Mallory si trova in un posto che vede per la prima volta, provenendo per di più da un ambiente sociale e da una situazione personale completamente diversi: di famiglia modesta, ha trascorso il periodo della dipendenza da droghe a vivere sul pavimento di semi-sconosciuti o a dormire per strada, perciò mi immagino che ogni cosa dovrebbe sembrarle sorprendente (Che suoni sente quando va a correre, diversi da quelli a cui era abituata nella sua vecchia scuola superiore? Quali quadri appesi in casa Maxwell la fanno sorridere per la loro eccentricità, di quali libri sparsi per casa sbircia il titolo, quale vino “da ricchi” le fa pensare “caspita, questo costa tantissimo!”?). Questa sensazione a volte manca.
Le suddette mancanze tolgono un po’ di verosimiglianza all’ambientazione, e di conseguenza anche ad alcuni personaggi.
Mallory è tutto sommato ben costruita: vengono mostrate le sue insicurezze e ne viene ben tratteggiato il carattere, ciononostante mi sarebbe piaciuto vedere più difetti in lei, più demoni del passato a influenzarne i modi di fare e i comportamenti, e a eliminare l'alone di perfezione che spesso si rischia di creare attorno ai protagonisti.
I Maxwell li trovo caratterizzati molto bene, soprattutto col "senno di poi" che si acquisisce nel finale. Li conosciamo attraverso dagli occhi di Mallory, che per tutto il libro li idealizza, vedendoli come la coppia dalla carriera perfetta, i genitori perfetti, la famiglia perfetta che lei non ha avuto.
Adrian è il personaggio secondario che si ritaglia il suo ruolo centrale nella storia, ma mi ha dato l'impressione di rimanere sempre leggermente piatto, con caratteristiche tratteggiate superficialmente (il suo essere popolare ma anche nerd, per esempio) e penuria di difetti.
Infine Mitzi, il classico “personaggio strano” necessario all’evoluzione della trama che, per quanto mi sia piaciuta tanto, mi è sembrata un po’ cliché. Interessante di sicuro, ma io personalmente preferisco personaggi che almeno per qualche caratteristica si discostano diametralmente dallo stereotipo che devono incarnare.
In generale, in ogni caso, i personaggi funzionano; non ce n'è sovrabbondanza, e ognuno ha il suo ruolo.
Il finale è tutt’altro che banale. La scena che introduce il colpo di scena conclusivo è l’unica in cui le deduzioni di Mallory non vengono esplicitate nel momento in cui le pensa, per non rovinare la sorpresa, e l'apice del climax che l'autore ha creato mi ha colta impreparata. Questo genere di colpi di scena così ben costruiti mi piacciono tantissimo!
Ogni elemento che è stato man mano inserito nella trama ha acquistato all’improvviso il suo senso, il puzzle è stato costruito alla perfezione, e in conclusione il romanzo mi è piaciuto molto. Lo consiglierei, sicuramente sì: una lettura accattivante, scorrevole, mai pesante, e davvero originale.
Perché leggerlo? Se ti piacciono i thriller e i misteri è proprio adatto a te!
Perché ha una struttura diversa dal solito, con i disegni di Teddy tra le pagine.
Perché è appassionante e si legge molto in fretta, senza mai essere pesante.
Perché non leggerlo? Se gli elementi sovrannaturali non ti piacciono, non fa per te.
Se generalmente leggi "romanzi mattone", ecco, questo non sarà uno di quelli.




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